Sulla luna alla ricerca di un fabbro

Goreme, Turchia

Quando chiedo informazioni al proprietario dell’ostello di Sanfranbolu sulla strada per la Cappadocia mi consiglia subito l’autostrada. Dice che sono 525 km e che lui ci mette in media quattro ore. Provo invano a spiegargli che non ho nessuna intenzione di fare l’autostrada e che io, invece, ci metterò un paio di giorni. Ride e mi propone addirittura di caricare la Vespa sul suo furgone, mi ci porta lui a Goreme. Declino gentilmente l’offerta e martedì mattina parto deciso a seguire la strada che avevo in mente.

Prima sosta Ilgaz, una piacevole cittadina ai piedi dei monti che in inverno, a quanto ho capito, diventa il polo sciistico principale della zona. Trovo da dormire in un albergo economico e che gode di una splendida vista sulla vallata ed esco per una passeggiata nel piccolo centro. La vita scorre intorno al parco, minuscolo e affollato da anziani signori intenti a conversare animatamente. Bevo un paio di cay, li osservo e in breve tempo vengo avvicinato da alcuni ragazzi che provano invano a imbastire una conversazione con me. Non si sforzano di farsi capire e i tentativi risultano nulli.

Mercoledì mattina riparto sotto un cielo nerissimo, il padrone dell’albergo mi dice nel suo francese stentato che pioverà. Io non gli credo, o non voglio farlo e mi metto in strada pronto ad affrontare la cima più alta del mio viaggio. Scollino a 1420 metri e il tempo inizia a migliorare. La strada si butta in discesa in uno dei paesaggi più belli che abbia mai visto. Pianure sconfinate si estendono a destra e sinistra, solo ogni tanto, in lontananza si increspano dolcemente, ma il tutto è in completa armonia. Dopo ogni leggera salita questo spettacolo si ripete e si spalanca di fronte a me, ha tutte le sfumature del marrone. Dal color oro dei campi di grano al marrone intenso di quelli ancora in attesa delle prime fioriture.

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Dopo 100 km questa magia però svanisce e vengo riproiettato su una strada trafficata e piena di camion che mi farà compagnia per parecchio tempo. Mi ero dato come obbiettivo Keskin, a metà strada tra Ilgaz e Goreme ma ci arrivo prima del previsto e decido di continuare ancora qualche chilometro verso una cittadina segnata sulla cartina. Giunto li scopro però che è molto più piccola del di quanto pensassi, tanto che non c’è neanche un albergo. Riparto sconsolato e percorro altri 80 km prima di raggiungere un centro abitato, Nevsehir, dove questa volta trovo da dormire. Questi piccoli inconveniente hanno però il pregio di avermi portato a soli 100 km dalla meta.

Oggi, galvanizzato dal traguardo così vicino mi metto in marcia presto. Ingenuamente avevo pensato che i problemi fossero finiti, ma ecco che puntualmente si ripresentano. Già da qualche giorno il portapacchi posteriore mi preoccupava ma pensavo a una leggere flessione che si sarebbe assestata sotto il peso della valigia. Ma quando mi fermo per controllore, la situazione è degenerata a tal punto che tolgo il bagaglio e lo metto tra le gambe. Precauzione del tutto inutile, infatti cederà definitivamente da lì a poco sotto i sobbalzi di una strada completamente sterrata della Capadocia. Viaggiare con la valigia sulla pedana non è un grosso problema, ma è decisamente scomodo. Mi toccherà testare l’inventiva dei fabbri turchi in un disperato tentativo di recupero.

Per fortuna a risollevarmi il morale c’è la magia e la bellezza di questi luoghi. Se dovessi immaginare un paesaggio lunare non sarebbe poi così distante da questo. Le splendide forme che il tufo ha preso con il tempo e sotto la costante erosione di vento e acqua, sono bellissime. Salendo sulla cima di una collinetta si domina tutto il paesaggio circostante e si ha quasi l’impressione di trovarsi su un altro pianeta. Tutto questo dopo solo mezza giornata. Mi fermerò qui per qualche giorno per godere a pieno di questi luoghi, ma anche per necessità. Se riuscissi a sistemare il portapacchi sarebbe una gran cosa.

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Un pensiero su “Sulla luna alla ricerca di un fabbro

  1. Tranquillo che il portapacchi si sistema, fatti mettere dentro al tubolare del portapacchi dei tondi di misura per rinforzarlo …e buona strada!
    Willy da Biella ..su Vespaonline (WillyBilly)

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